RESTAURO DEL CROCEFISSO DELL'ADDOLORATA


Dopo un attento restauro, effettuato nel laboratorio del maestro Franco Moscariello, è ritornato alla venerazione dei fedeli il crocefisso ligneo della chiesa dell'Addolorata, questa è solo l'ultima delle opere d'arte restaurate negli ultimi anni grazie all'impegno dei fedeli volturaresi.
Di seguito riportiamo il discorso letto in occasione della benedizione.


"Il crocifisso che ci prepariamo a benedire, si trovava nella chiesa dell’Addolorata, dove insieme alle statue dalla Madonna e della Maddalena ornava la cappella della crocifissione posta sul lato sinistro della navata.

Queste statue, come tante altre, furono recuperate dalle macerie della chiesa crollata a seguito del terremoto del 1980 da Padre Emilio Colucci e da alcuni ragazzi volontari dell’allora gruppo parrocchiale. Attualmente le statue della Madonna e della Maddalena si trovano presso il Museo Diocesano a Nusco, è nostra intenzione, ora che abbiamo recuperato il crocifisso farle tornare a Volturara, così da ricomporre il gruppo originario.

Quando abbiamo deciso di intervenire sull’opera in questione ci siamo posti il problema su quale era il tipo di restauro più appropriato da effettuare, alla fine si è deciso per un restauro di tipo conservativo, per preservare l’integrità dell’opera così come è giunta ai nostri giorni.
Il volto

Particolare del drappo

Particolare dei piedi


Si è preceduto, quindi, con un tipo di restauro limitato alla stabilizzazione delle parti strutturali, la disinfestazione, l’assemblaggio delle varie parti anatomiche scolpite in legno di salice, la riscoperta dei colori a tempera originali ed il consolidamento degli stessi. Non sono state effettuate ricostruzioni delle parti mancanti, come ad esempio le mani, per non creare un falso che ci avrebbe fatto perdere per sempre un’opera d’arte.

La ripulitura dei colori sovrapposti dai precedenti restauri ci ha permesso di scoprire che il panneggio originariamente era ricoperto da lamine d’oro, il metallo dei re, offrirlo a Dio era il modo migliore per dimostrare la propria devozione. Questa tecnica era molto in uso nel periodo precedente la controriforma, di conseguenza ci ha permesso di datare l’opera in una fase a cavallo tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600.
La benedizione


Onorio Monzione e la moglie Lidia Raimo

Giovanni Stoppiello, Virgilio Zarra, il maestro Franco Moscariello,
 Nicola Cristofano,Onorio Monzione e Elviro Di Cristofano,
subito dopo il posizionamento del crocefisso nella cappella .



Quello che colpisce della figura del cristo è il volto, non è un volto sofferente, ma un volto che ci fissa con atteggiamento sacrale come per interrogare le coscienze degli uomini, credenti e non, sugli avvenimenti dolorosi che hanno preceduto la crocifissione del figlio di Dio.

Un volto che ci fa delle domande, ma nello stesso tempo fornisce anche le risposte ai nostri dubbi.

Questo crocefisso ha confortato generazioni di volturaresi nel corso degli ultimi 400 anni, lo farà ancora in futuro, grazie alla sensibilità di Onorio Monzione e della moglie Lidia Raimo che con entusiasmo hanno finanziato il restauro, arricchendo Volturara di una nuova testimonianza del suo passato."

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